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News di Alcologia

Loyola University: binge drinking e depressione

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Il fenomeno è iniziato in Inghilterra e adesso si è diffuso anche in Italia. Il Binge drinking consiste nel bere con

l'intento di ubriacarsi fino a perdere il controllo. Ma consumare a lungo termine gli alcolici favorisce ansia e depressione

con il passare degli anni, oltre che il danneggiamento del fegato e, in casi estremi, il coma etilico.
L'allarme è stato lanciato da una ricerca della Loyola University e presentata durante la riunione annuale della Society for

Neuroscience, in corso a San Diego, in California.
Gli scienziati, diretti dal professor Tony Park, hanno condotto test con topi da laboratorio di età corrispondente agli

adolescenti umani, dividendoli in due gruppi.
Il primo gruppo è stato fatto ubriacare tramite la somministrazione per tre giorni di dosi elevate di alcol, fino a portare i

valori ematici ad un intervallo tra 0,15 e lo 0,2%. Il secondo gruppo ha, invece, ricevuto dosi regolari di soluzione salina.
A distanza di un mese, una volta raggiunta l'età adulta, i topi sono stati sottoposti a tre regimi: il primo prevedeva

l'assunzione di soluzione salina, il secondo quello di alcool in un'unica soluzione, e il terzo di una massiccia dose di

alcool.
Dai risultati ottenuti si mostra come i topi cui era stata somministrata la quantità di alcool maggiore mostravano picchi

ormanali anomali quando veniva nuovamente iniettata la sostanza, mentre i livelli si abbassavano più della media in fase di

astinenza.
I medici hanno, così, dimostrato che l'alcool può dar luogo a un'alterazione permanente a livello ormonale con un'iper

produzione di ormoni che reagiscono allo stress: tutto ciò può innescare una serie di disturbi del comportamento in età

adulta.