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Nature: studia rivela il lato oscuro della serotonina

Nature: studia rivela il lato oscuro della serotonina

Il lato oscuro della serotonina

Da sempre descritto come l’ormone del buonumore e considerato l’arma vincente dei farmaci antidepressivi, il neurotrasmettitore cerebrale non regala solo sorrisi. Uno studio su Nature dimostra che è responsabile anche degli stati ansiosi

La chiave che apre le porte al buonumore, la soluzione per la depressione, l’ormone della felicità alla base del successo di molte terapie “miracolose” in grado di curare invalidanti disturbi psichici. 

Così eravamo abituati a descrivere la serotonina, il neurotrasmettitore capace di farci sorridere alla vita. Ma un team di ricercatori della School of Medicine della North Carolina University ora scopre un lato oscuro della serotonina che ne mette in discussione la consolidata fama: non solo sorrisi, la molecola è responsabile anche degli stati ansiosi. Il sospetto è nato osservando gli effetti collaterali di diffusissimi psicofarmaci come il Prozac: le medicine appositamente studiate per innalzare il livello della serotonina nel cervello, i cosiddetti inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (Ssri), rischiano in alcuni casi di aumentare l’ansia e addirittura alimentare pensieri suicidi. Come mai? Per scoprirlo gli scienziati americani hanno condotto un esperimento sui topi. I risultati pubblicati su Nature dimostrano che il legame tra serotonina e ansia non è solamente un effetto secondario possibile, ma una condizione inevitabile. Gli scienziati hanno notato che leggere scosse elettriche inferte agli animali provocavano l’attivazione di neuroni che producono serotonina in un’area cerebrale generalmente coinvolta nei disturbi dell’umore e nella depressione, il nucleo dorsale del rafe. 

Aumentando in modo artificiale l’attività di questi neuroni i topi si mostravano sempre più ansiosi. Grazie a tecnologie sofisticate per monitorare l’attività cerebrale degli animali, i ricercatori sono stati in grado di individuare e mappare quello che hanno definito come il circuito “essenziale” guidato dalla serotonina che regola la paura e l’ansia.

«Questo risultato - spiega Thomas Kash, tra gli autori dello studio - ci aiuta a comprendere meglio le reti cerebrali che mettono in connessione l’ansia e la paura nei mammiferi». 

Gli scienziati ritengono che quanto scoperto sui topi possa essere valido anche per gli umani, visto che la regione cerebrale dove agisce la serotonina è simile in entrambe le specie. 

(...omissis...)

copia integrale del testo si può trovare al seguente link: http://www.healthdesk.it/ricerca/lato-oscuro-serotonina

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)