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Nuoro: depressione e patologie d'abuso, una panoramica

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I più colpiti sono i ragazzi tra i 15 e i 24 anni e gli over 65. Solo uno su quattro chiede aiuto.
Ilnumero dei pazienti cresce di anno in anno, tanto che l'azienda sanitaria di Nuoro sta pensando di avviare

un programma di formazione e aggiornamento per i medici di famiglia. Tema: la depressione. Secondo l'ultimo rapporto

dell'Istituto Superiore di Sanità, i sardi sono i più depressi d'Italia, ma è nelle zone interne che si registra l'incidenza

più elevata: il male oscuro colpisce tredici persone ogni cento abitanti (la media regionale è di quasi il dieci per cento).
LA PUNTA DELL'ICEBERG «Sono dati importanti, certo. Tanto più se si tiene conto che le persone depresse sono poco inclini a

chiedere aiuto: solo una su quattro lo fa». Attilio Mura è il dirigente del Servizio di Salute Mentale dell'Asl di Nuoro che

ogni giorno, nei locali del padiglione A dell'ospedale Zonchello, accoglie i pazienti e coordina l'attività della struttura

che ha anche sedi territoriali a Siniscola, Macomer e Sorgono.
Ma perché a Nuoro e provincia ci si immalinconisce più che altrove? «Gli elementi da prendere in considerazione - spiega il

dottor Mura - sono due: da una parte, l'invecchiamento della popolazione con tutte le conseguenze che ciò comporta;

dall'altra, la frustrazione, la mancata soddisfazione dei bisogni. Infatti, non a caso, i picchi di depressione li

registriamo negli over 65 e nei ragazzi tra i 15 e i 24 anni». I primi cominciano a perdere il ruolo sociale e quello di

perno della famiglia, sempre più frequentemente finiscono in una casa di riposo. Quanto ai giovani, occorre tenere in conto

due aspetti: l'adolescenza, l'età di una estrema vulnerabilità psicologica e biologica; le aspettative deluse, il senso di

frustrazione generato non solo dai modelli imposti dalla televisione e dalla moda, ma anche dalle scarse condizioni offerte

dalla realtà per realizzare i propri sogni e le proprie aspirazioni. Questa, non a caso, è la provincia dove si registra il

più alto tasso di disoccupazione giovanile (e non solo): se la media regionale dei senza lavoro nella fascia tra i 15 e i 35

anni è del 44 per cento, a Nuoro e nel circondario si arriva al 47 per cento (fonte: Inps e Centro servizi lavoro regionale).
LA DISOCCUPAZIONE Certo, la mancanza di lavoro non genera di per sé la depressione, ma può esserne una delle cause

scatenanti. «La difficoltà di fare progetti, l'impossibilità di metter su casa, magari di sposarsi e avere figli, può

determinare senz'altro una depressione». Massimo Diana, psichiatra cagliaritano, è il direttore del Serd, il Servizio per la

cura delle dipendenze di Nuoro. Nei locali della sede centrale di via Manzoni e negli spazi dell'ospedale Zonchello, ogni

giorno passano centinaia di pazienti in trattamento per alcolismo, dipendenza da droghe e da gioco d'azzardo. Per dare

un'idea, sono 500 solo gli alcolisti in cura. Un numero pazzesco che nasconde qualcosa di più. «Perché i nuoresi bevono

tanto? Una delle cause - sottolinea lo psichiatra - è la particolare incidenza di disturbi bipolari, legati alla sfera

dell'umore e caratterizzati dall'alternanza di depressione e euforia. L'abuso di alcol, di droghe e la dipendenza dal gioco

d'azzardo, sono spesso associati a depressione».