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Università di Chicago: solitudine e depressione negli anziani

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Solitudine: un rischio maggiore per la salute degli anziani

Una ricerca condotta da John Cacioppo, professore di psicologia presso l’Università di Chicago, sostiene che la solitudine può aumentare del 14 per cento le probabilità di morte prematura nelle persone anziane.


I ricercatori hanno esaminato le differenze nel tasso di declino della salute fisica e mentale delle persone di una certa età. Cacioppo e colleghi si sono focalizzati in particolare sulle relazioni e sul ruolo che quest’ultime hanno sulla capacità delle persone anziane di riprendersi dopo una situazione difficile o un forte stress.


Le conseguenze per la salute degli anziani della mancanza di relazioni, possono essere drammatiche secondo gli scienziati. La solitudine può provocare disturbi del sonno, aumento della pressione del sangue, l’aumento dell’ormone dello stress, alterazione dell’espressione genica nelle cellule immunitarie e la depressione ha sottolineato Cacioppo.

Cacioppo, uno dei maggiori esperti sulla solitudine e i suoi effetti, sostiene che gli anziani possono evitare le conseguenze di questo stato d’animo rimanendo in contatto con gli ex colleghi di lavoro, prendendo parte alle tradizioni familiari e condividendo bei momenti con la famiglia e gli amici.
“Andare in pensione in Florida per vivere in un clima più caldo non è necessariamente una buona idea se questo significa essere disconnessi dagli affetti”, ha detto Cacioppo. E spiega che i cambiamenti della popolazione rendono la comprensione del ruolo della solitudine sulla salute sempre più importante.


“Demograficamente stiamo vivendo uno tsunami d’argento. I ‘baby boomers’ stanno raggiungendo l’età pensionabile. Ogni giorno tra il 2011 e il 2030 , una media di 10.000 persone compirà 65 anni,” ha detto il professore. “La gente deve pensare a come proteggersi dalla depressione, dal poco benessere soggettivo e dalla mortalità precoce.”


La ricerca di Cacioppo e colleghi ha individuato tre dimensioni fondamentali di una sana connessione nelle relazioni: le relazioni intime, ovvero avere qualcuno nella vita che afferma chi sei; la connessione relazionale, che deriva dall’avere contatti faccia a faccia che sono reciprocamente gratificanti e infine la connessione collettiva , che deriva dal sentire che sei parte di un gruppo oltre l’esistenza individuale.

Le persone anziane che vivono da sole non avvertono solitudine se rimangono socialmente impegnate e se godono della compagnia di coloro che li circondano. Alcuni aspetti dell’invecchiamento, come la cecità e la perdita dell’udito, tuttavia, possono mettere molti individui nella condizione di isolarsi.



(...omissis...)


copia integrale del testo si può trovare al seguente link:

http://gaianews.it/salute/solitudine-un-rischio-maggiore-per-la-salute-degli-anziani-51930.html


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)