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Alcol e dopamina: quando non si riesce a dire di no al bicchiere

Alcol e dopamina: quando non si riesce a dire di no al bicchiere

Alcol e dopamina: quando non si riesce a dire di no al “bicchiere”

Perché si beve l’alcol? Secondo delle ricerche storiche, l’uomo consuma alcol da più di dieci mila anni. Per Amaldus di Villanova, un monaco del Quattordicesimo secolo, l’alcol “prolunga la vita, allevia il cattivo umore, ravviva il cuore e mantiene giovani“.

Ecco alcune motivazioni, vere e false, che spingono le persone a bere bevande alcoliche e i principali effetti dovuti all’abuso di alcol sull’organismo.

L’alcol (per alcuni) ha un buon sapore

Certamente, il sapore dipende da ciò che si beve e dai gusti personali. Inoltre, il fatto che l’etanolo abbia origine dagli zuccheri potrebbe rendere le persone più propense a bere alcol. Per esempio, determinate ricerche hanno evidenziato che gli individui con una predisposizione per lo zucchero potrebbero sviluppare la dipendenza da alcol. Inoltre, l’alcol sembra agire sulle stesse aree del cervello attivate dai sapori dolci.

Tuttavia, l’etanolo non sempre è percepito come piacevole. Molte volte può essere piuttosto amaro.

L’alcol appartiene, dunque, alla categoria delle “droghe” che svolgono un’azione inibitoria sul sistema nervoso centrale (SNC), agendo sui sistemi neurali che utilizzano i neurotrasmettitori interagendo con i canali ionici della membrana dei neuroni, in particolare con quelli del Calcio (Ca++) e del Cloro (Cl-).

L’alcol, dunque, inibisce la funzionalità dei recettori per i neurotrasmettitori eccitatori e potenzia quelli dei neurotrasmettitori inibitori.

Un altro interessante effetto delle bevande alcoliche è quello relativo al sistema degli oppiacei endogeni.

La dopamina crea dipendenza…

La dopamina, un neurotrasmettitore coinvolto nel controllo del senso di gratificazione e piacere nel cervello, gioca un ruolo molto importante nel comportamento motivato, ma è anche associata a molte forme di dipendenza. L’etanolo, come altre sostanze che creano dipendenza, incrementa il rilascio di dopamina e questo può far insorgere un forte bisogno di alcol, il cui consumo a lungo andare può creare assuefazione.

Addormenta i sensi

Bere alcol può essere una forma di auto-medicazione, impiegata per alleviare lo stress da lavoro o la pressione da studio. Tuttavia, in quantità elevate, può solo peggiorare il problema. Lo stress è biologicamente mediato dall’asse ipotalamo-ipofisi-surrene, che può essere facilmente stimolato dall’alcol stesso. Infatti, l’abuso di alcol è responsabile dell’aumento dei livelli di ormoni dello stress, come corticosterone e corticotropina.

Il consumo di alcol aiuta, inoltre, a ridurre la percezione del dolore, un segnale rilevato dai neuroni, che passano le informazioni attraverso le sinapsi, dal midollo spinale al cervello. Questo segnale può essere ridotto con l’alcol. Sfortunatamente, alcune ricerche hanno dimostrato la variabilità di questo effetto. Infatti, il consumo a lungo termine per alleviare il dolore cronico porta a una riduzione dell’effetto nel tempo. Ecco perché anche i grandi bevitori provano forti dolori.

Aumenta la socievolezza

Questo è vero, ma con moderazione. L’alcol riduce il controllo inibitore nella corteccia prefrontale, la parte del cervello associata alle decisioni e al comportamento sociale. Infatti, quando l’alcol entra in circolo, insorge la mancanza dell’auto-controllo. Pertanto, dopo qualche drink, anche la persona più timida tende a diventare più socievole. Tuttavia, la perdita totale delle inibizioni, dovuta a un eccessivo consumo di alcol, tende a far adottare dei comportamenti tendenzialmente pericolosi.

Dà sonnolenza

Le ricerche hanno dimostrato che determinate dosi di alcol possono aiutare a prendere sonno più facilmente, perché riducono il ciclo dedicato alla fase REM. Tuttavia, ciò non significa anche migliore qualità del sonno. La fase REM è importante per i processi cognitivi, come la consolidazione della memoria. Quindi, ridurre il tempo dedicato a questa fase potrebbe avere effetti dannosi sulla memoria stessa.

Riscalda

Non è propriamente vero. La percezione di calore generata dall’alcol, infatti, è solo temporanea e dovuta a un aumento del flusso sanguigno nei vasi sanguigni vicini alla superficie della pelle. In realtà, l’alcol abbassa la temperatura corporea interna, perché l’afflusso di sangue al derma è la risposta al raffreddamento corporeo.

Quindi, nonostante ci si senta più caldi all’esterno, in realtà si è più freddi all’interno. Inoltre, è stato dimostrato che il consumo di alcol riduce la percezione del freddo. Questa risposta non ha nulla a che vedere con i vasi sanguigni, ma ha origine nel cervello stesso.

(...omissis...)

copia integrale del testo si può trovare al seguente link: http://www.pazienti.it/blog/alcol-dopamina-15062016

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)