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Alcol:inchiesta del New York Times mette in dubbio l’obiettività di una ricerca degli Nih americani

Alcol:inchiesta del New York Times mette in dubbio l’obiettività di una ricerca degli Nih americani

Se i produttori di alcolici finanziano lo studio (pubblico) che dimostra che bere moderatamente fa bene

Un’inchiesta del New York Times mette in dubbio l’obiettività di una ricerca degli Nih americani
 

Nel 2014 in un lussuoso hotel di Palm Beach in Florida due eminenti scienziati e un alto funzionario della sanità americana presentano l’ambizioso studio (7.800 persone seguite per 10 anni) che avrebbe fornito tutte le prove scientifiche a sostegno dei benefici per la salute di un consumo moderato di alcol. Servono soldi per finanziarlo e ne servono tanti: 100 milioni di dollari. I tre relatori confidano nella generosità della platea: sono tutti rappresentati di aziende di alcolici. 

Così comincia l’articolo del New York Times che lo scorso 17 marzo ha sollevato enormi dubbi sulla obiettività dello studio Moderate Alcohol and Cardiovascular Health Trial (Mach), attualmente in corso, promosso dal National Institute on Alcohol Abuse and Alcoholism (Niaa), il centro di ricerca che fa parte dei governativi National Institutes of Health, 

L’inchiesta del quotidiano americano ha descritto l’assidua frequentazione, tramite scambi di mail o incontri di persona, di alcuni scienziati responsabili dello studio con i più celebri produttori di bevande alcoliche. Una vera e propria “operazione di marketing” che ha avuto i suoi frutti: la maggior parte dei costi dello studio governativo provengono dai cinque marchi più celebri di aziende di alcolici,  Anheuser-Busch InBev, Heineken, Diageo, Pernod Ricard e Carlsberg che hanno versato il loro contributo alla fondazione dei Nih, Foundation for the Nih (Fnih).

Dopo le accuse del New York Times i National Institutes of Health (NIH) hanno annunciato di avere avviato una indagine interna per valutare se qualcuno dei suoi membri, violando il regolamento, abbia “corteggiato” in modo illecito le industrie per ottenere finanziamenti.

Ma gli Nih dovranno rispondere anche alle critiche sugli aspetti scientifici dello studio che, secondo molti, non darebbe risultati affidabili.

Il Moderate Alcohol and Cardiovascular Health Trial nasce con l’obiettivo di valutare una volta per tutte i benefici del consumo moderato di alcol per la salute cardiovascolare, a lungo sospettati ma mai dimostrati del tutto.  

Per la prima volta viene infatti condotto un trial clinico randomizzato che mette a confronto il numero di ictus, infarti e i casi di diabete in due gruppi di uomini e donne over 50 per sei anni: quelli che, per un periodo di 6 anni, bevono una porzione di alcol al giorno e gli astemi. 

La prima critica: nessun altro studio aveva mai chiesto ai partecipanti di consumare alcolici per un periodo di tempo tanto lungo, ma non abbastanza per osservare gli eventuali effetti nocivi  a lunga durata come l’aumento del rischio di alcuni tipi di cancro. 

La seconda critica:  dallo studio sono state escluse tutte le persone la cui salute potrebbe essere compromessa dall’assunzione giornaliera di vino, birra, o alcolici, come persone con problemi ai reni o al fegato, con malattie psichiatriche o predisposte alla dipendenza, con famigliarità per il tumore al seno. 

Si teme però che il risultato dello studio verrebbe preso come valido da tutti, indifferentemente dalle condizioni di salute. Nel  caso in cui venisse dimostrato un vantaggio cardiovascolare anche minimo dovuto al consumo moderato di alcol sarebbe difficile quindi poter concedere il bicchiere di vino quotidiano a qualcuno e negarlo ad altri. 

(...omissis...)

copia integrale del testo si può trovare al seguente link: http://www.healthdesk.it/ricerca/produttori-alcolici-finanziano-studio-pubblico-che-dimostra-che-bere-moderatamente-fa-bene

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)