338-1938888 o 331-2460501/2/3 o 0172-55294[email protected]

News di Alcologia

Alcolismo e sobrietà: il ruolo della motivazione

Alcolismo e sobrietà: il ruolo della motivazione

Alcolismo e sobrietà: il ruolo della motivazione



Cosa significa alcolismo ?

La diagnosi di alcolismo nel senso di tossicodipendenza da alcolici ha il significato che ha in generale una diagnosi di tossicodipendenza. Questo significato si può riassumere nella perdita stabile della capacità di mantenere il controllo sulla spinta ad assumere alcolici secondo le proprie intenzioni. In altre parole, l’alcolista è colui che non riesce a gestire l’alcol secondo una modalità intenzionale, ma ne subisce gli effetti, con un bere che non risponde più ad un progetto, ad un piacere, né alla ricerca di effetti utili.

Questo tipo di incapacità di controllo, che porta a bere “al di là” delle proprie intenzioni e a non riuscire a evitare di bere senza sforzo nonostante le proprie intenzioni, non tende a tornare indietro da solo, cioè è cronico.

A cosa corrisponde il termine “alcolizzato” ?

Si usano diverse espressione per indicare colui che beve troppo o che lo fa pesantemente e regolarmente, ma l’alcolismo come tossicodipendenza è una diagnosi precisa che non equivale a “bevitore pesante abituale”.

Il termine alcolizzato ad esempio indica una condizione di intossicazione abituale. L’alcolista è alcolizzato per lunghi periodi della sua vita ma può attraversare anche periodi di sospensione del bere. La differenza tra bere abitualmente, con o senza segni di intossicazione, abusare di alcol ed essere alcoldipendenti (alcolisti) è appunto il punto principale da stabilire quando si valuta un problema legato all’alcol.

Anche se di fatto è usato come una versione più colloquiale di alcolista o alcol-dipendente, di per sé il senso è quindi non uguale.

Sentirsi male quando si riduce il bere o si interrompe bruscamente significa essere alcolisti ?

Avere problemi alla sospensione brusca dell’assunzione di alcol non significa essere alcolisti, ma semplicemente essere assuefatti all’alcol, il che comporta una sensibilità alla sospensione. La sindrome da sospensione da alcol può essere grave, comportare alterazioni mentali rischiose con la perdita del contatto con la realtà (allucinazioni, disorientamento spaziotemporale), denutrizione e disidratazione, e crisi epilettiche con rischio per la vita.

Questo quadro, l’astinenza alcolica, non è però un sinonimo di tossicodipendenza, anche se è spesso uno degli aspetti collaterali della tossicodipendenza. La cosiddetta “dipendenza fisica”, come è talvolta chiamata l’assuefazione, suggerisce che il legame con l’alcol sia mantenuto per correggere o prevenire i sintomi alla sospensione. In verità, se un legame esiste di una certa importanza, non è lo stato di assuefazione a motivarlo, ma una spinta a continuare il comportamento. Negli alcolisti, è il desiderio di bere che provoca l’esposizione frequente all’alcol, ed è questa che produce l’assuefazione come conseguenza, non l’inverso.

L’alcolismo è una malattia che dipende da molti fattori, è vero ?

La tossicodipendenza è una malattia che si riproduce da sola, per definizione. Molti fattori possono condizionare il bere nella sua fase iniziale, il passaggio ad un bere pesante, la sospensione dell’abitudine di bere o la sua prosecuzione, il disinteresse per le conseguenze. Quando però si è sviluppato il meccanismo della tossicodipendenza alcolica, questo tende a riprodursi indipendentemente dagli altri fattori. Il significato della diagnosi di alcolismo è anche prevedere che, indipendentemente da particolari fattori, nel tempo si verificherà una ricaduta anche dopo tentativi di sospensione inizialmente riusciti. Questo naturalmente se non si intraprende alcuna terapia specifica.

Chi beve nonostante problemi di salute è un alcolista ?

Molte persone possono dimostrarsi riluttanti a sospendere l’assunzione di alcolici anche se avvertiti che sono in corso conseguenze per la propria salute, o che si verificheranno conseguenze più gravi se l’assunzione di alcol continua.

Tipicamente questo avviene per problemi di tipo epatico. Si presuppone che un individuo in grado di controllarsi per vivere il meglio possibile non abbia poi grandi difficoltà a ridurre o smettere il bere, e sia abbastanza spaventato dall’idea di una cirrosi o di una invalidità di altro tipo. Il solo rilievo di problemi di salute legati all’abitudine di assumere alcolici non è di per sé sufficiente a diagnosticare l’alcolismo, e la resistenza a abolire l’alcol o a ridurlo sensibilmente deve essere valutato come comportamento della persona rispetto alle intenzioni maturate sulla propria salute.

Alcuni bevitori che non sembrano spaventarsi di fronte a effetti negativi sulla salute possono essere non alcolisti ma persone che abusano di alcol sulla scia di un disturbo mentale associato (per esempio depressione).

Bere abitualmente o in certe quantità fa comunque male anche se non si è alcolisti ?

L’alcol produce effetti tossici in rapporto alle quantità assunte e alla durata dell’assunzione regolare. Non tutti sono ugualmente sensibili all’alcol, in particolare alcune persone sviluppano danni gravi dopo periodi relativamente brevi di abuso (pancreatiti, epatiti, gastriti).

In ogni caso, anche una persona che beva regolarmente in maniera controllata e senza essere alcoldipendente svilupperà una serie di problemi alcol-correlati nel tempo.

Se una persona ha dei problemi con l’alcol ma non beve regolarmente, non beve al mattino e non beve fino a ubriacarsi si può parlare di alcolismo ?

Soltanto una parte degli alcolisti beve in maniera continua, ed è sempre “ubriaco” o comunque riconoscibile come bevitore. Un’altra parte beve soltanto in determinati momenti della giornata, per esempio alla sera, ed al mattino continua per lungo tempo a svolgere le normali attività. L’ubriachezza è frequente nell’alcolista, ma non è costante. L’effetto dell’alcol sul cervello non è soltanto riconoscibile come ubriachezza, ma come alterazione di vario grado che influisce sull’atteggiamento quotidiano, sulle scelte sociali e sulla capacità di gestire le tensioni, i rapporti e i rischi nei rapporti con gli altri. Una parte degli alcolisti riesce a tollerare bene l’alcol al punto che difficilmente appare ubriaca in maniera grossolana, ma l’effetto eccitante che sente condiziona in maniera ugualmente chiara il comportamento, rendendo impulsivi, insofferenti, litigiosi oppure superficiali e assurdamente ottimisti.



(...omissis...)

copia integrale del testo si può trovare al seguente link:

http://www.psichiatriaedipendenze.it/sintomi-disturbi/dipendenze-e-problemi-correlati/alcolismo-domande-e-risposte/

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.cufrad.it)