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Stretti tra azzardo e bullismo. Problemi per un ragazzo su due

Stretti tra azzardo e bullismo. Problemi per un ragazzo su due

Stretti tra azzardo e bullismo. Problemi per un ragazzo su due

Promossa dal Comune di Mantova, l’indagine ha messo sotto la lente gli stili di vita di 3.710 studenti. Dal rapporto con i social all’uso dei soldi: così gli adolescenti vivono il presente e vedono il futuro

MANTOVA. Vivono in mezzo a noi, e sulle loro spalle, spesso meno robuste di quanto s’immagini, reggono il peso del futuro: sono gli adolescenti, questi sconosciuti, che il Comune ha voluto mettere allo specchio attraverso un’indagine sugli stili di vita. Campione largo, 3.710 ragazzi di sette scuole superiori, per un totale di 40 indirizzi di studio. I risultati saranno presentati venerdì al teatro Ariston di via Principe Amedeo (alle 9). In attesa di conoscere nel dettaglio la fotografia di gruppo dei nostri ragazzi, la Gazzetta è in grado di anticipare due dati inquietanti che raccontano dei guasti e delle rughe profonde della società contemporanea.

Uno studente su due è abitualmente a contatto con il gioco d’azzardo (quasi ogni giorno), non tanto e non solo per febbre ed esperienza dirette, ma nel perimetro della sua famiglia, rispetto alla quale si dichiara preoccupato. Formulata in altro modo, secondo la testimonianza degli adolescenti una famiglia su due coverebbe al suo interno problemi di azzardopatia, termine preferito da chi si occupa della materia perché la dimensione del gioco è estranea, altra, lontana alla malattia compulsiva di chi gratta e schiaccia senza sosta.


Il secondo dato riguarda il fenomeno del bullismo, la spacconeria livida e violenta di chi vessa e insulta i propri coetanei: uno studente su due, tra i 3.710 interpellati, sostiene di esserne stato vittima, almeno una volta, soprattutto a parole. Ma certe parole possono ferire come pugni.

Promossa dal Comune in collaborazione con il Centro per la legalità di Mantova, e curata dallo psicologo Simone Feder, l’indagine ha utilizzato lo strumento di ricerca messo a punto dalla Casa del Giovane di Pavia, validato dall’università Bicocca, e testato in diverse città lombarde. Oltre al rapporto con il gioco d’azzardo, ricompreso nella relazione con i soldi, l’indagine mette a fuoco la situazione familiare, l’iter scolastico (eventuali bocciature, debiti e cambi d’istituto), l’utilizzo del tempo libero e le relazioni d’amicizia. Nel dettaglio, gli studenti sono sollecitati a indicare come e dove trascorrono le ore fuori dalle aule, indicando su una scala da 0 a 4 l’attività preferita – da navigare in internet a fare volontariato – e il luogo dove spendono la maggior parte del tempo, dall’oratorio al centro commerciale.

Considerando le coordinate virtuali del nostro mondo sempre più dematerializzato nelle sue relazioni, la ricerca dedica ampio spazio alle attività mediate dalla tecnologia, alla fruizione dei social network, alle modalità e alle finalità con cui utilizzano questi mezzi. Così, per le attività social, ricorrendo alla solita scala da 0 a 4, si chiede ad esempio cosa facciano gli studenti in Rete, se scrivano come stanno e a cosa pensano, se cerchino informazioni su altri, nuovo conoscenze o appuntamenti. Facebook e non solo: nell’elenco figurano anche Twitter, Ask, Instagram, Pinterest, Tumblr. Agli studenti si chiede conto dei profili multipli e dei relativi contatti, cercando di misurarne il grado di concretezza: sono solo relazioni virtuali o c’è anche una conoscenza personale?

(...omissis...)

copia integrale del testo si può trovare al seguente link: http://gazzettadimantova.gelocal.it/mantova/cronaca/2017/10/18/news/stretti-tra-azzardo-e-bullismo-problemi-per-un-ragazzo-su-due-1.16005554

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)