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Cocaina e crack: modalità di assunzione e dipendenza

Cocaina e crack: modalità di assunzione e dipendenza

 

Cocaina e crack

La cocaina è una droga di origine vegetale ad azione stimolante ed eccitante. Il principio attivo è contenuto nelle foglie della pianta di coca che cresce nelle aree geografiche del sud America, principalmente in Colombia e Bolivia. Essa viene estratta come pasta di coca per andare incontro a successive lavorazioni che la rendono inalabile o fumabile.

Storia della cocaina
Negli Stati Uniti la sua diffusione è iniziata a partire dalla metà degli anni ’60 in concomitanza con le restrizioni legislative sulla produzione e la vendita legale di amfetamine, utilizzate in terapia nel trattamento degli stati depressivi, della narcolessia e dell’obesità. Ma l’esplosione epidemica si è verificata negli anni ’80, ed anche in Italia negli ultimi anni la cocaina è divenuta una droga di massa.

Cocaina inalabile (polvere di coca)
La cocaina cloridrata, ovvero la cocaina in polvere, è la forma più comune di cocaina e viene generalmente sniffata (“pippata”); raramente viene fumata, mista a tabacco, essendo termolabile. Si presenta come una polvere bianca, cristallina, quasi impalpabile, di sapore amaro, solubile ai grassi e in alcol, poco in acqua fredda. I suoi effetti iniziano dopo circa 2 o 3 minuti e l’hight (ovvero la sensazione di massimo piacere) viene raggiunto in 30-45 minuti. La cocaina viene assunta da alcuni soggetti anche per via endovenosa, aumentando in questo modo il rischio di infezioni (fuori-vena) e di embolia grassa (essendo poco idrosolubile).

Cocaina fumabile (crack e metodo della bottiglia)
Una diversa modalità di assumere cocaina è tramite il suo fumo o i suoi vapori. La cocaina viene resa fumabile attraverso due distinte modalità che prevedono l’alcalinizzazione della cocaina cloridrato (ovvero la sua lavorazione con ammoniaca o bicarbonato)  che la rende quindi termoresistente (a differenza della cocaina cloridrata che è termolabile). Il primo procedimento porta alla produzione del crack, sostanza maggiormente presente negli Stati Uniti, che appare sotto forma di microcristalli che vengono generalmente fumati, mischiati al tabacco, in pipe o sigarette, in modo tale che i suoi effetti abbiano un’insorgenza rapida. L’altro sistema per produrla è più artigianale ed è nominato “della bottiglia” o “dei tubi”: la cocaina viene mescolata all’interno di una bottiglia o in un tubo di vetro assieme ad acqua, in aggiunta di ammoniaca e/o sodio bicarbonato (ovvero viene “basata”); i vapori che si generano vengono raccolti su una stagnola forellata all’apice di questa (“goccia”) o direttamente inalati. L’inizio degli effetti si ha dopo 8-10 secondi dall’inalazione, e l’hight viene raggiunto dopo 5-10 minuti; la sua concentrazione plasmatica raggiunge livelli molto elevati, motivo per cui il craving sorge con un’altissima intensità.

Effetti
La cocaina induce una forte dipendenza di tipo psicologico per via del forte craving dovuto al desiderio di evitare le crisi d’astinenza e dalla diminuzione della normale capacità di provare piacere legata ai sistemi del piacere e della ricompensa.

L’euforia da ‘cocaina’ viene imputata alla trasmissione dopaminergica. Infatti la dopamina è un neurotrasmettitore del sistema neuronale che regola il tono dell’umore e le sensazioni di piacere. Ed in condizioni di mancata assunzione di cocaina, la riduzione di trasmissione dopaminergica causa la comparsa di sintomi astinenziali in senso depressivo.

Gli effetti farmacologici principali della cocaina sono quello anestetico locale, quello simpaticomimetico e quello di stimolo del sistema nervoso centrale. Tra gli effetti simpaticomimetici sono da includere: vasocostrizione, aumento della frequenza cardiaca, aumento della pressione arteriosa e dilatazione delle pupille. Gli effetti più incisivi sono quelli esercitati sul Sistema Nervoso Centrale: la somministrazione di una dose medio-bassa di cocaina produce euforia, senso di aumentata forza fisica e mentale, aumento della sensibilità percettiva (visiva-uditiva-tattile) e del piacere sessuale. Oltre all’euforia si riscontrano labilità affettiva, accresciuta performance cognitiva e motoria, ipervigilanza, anoressia ed insonnia.

È importante sottolineare che esiste una risposta individuale, variabile, all’uso di cocaina, così come per la maggior parte delle altre droghe, ciò dipende soprattutto dallo stato emotivo del soggetto al momento della assunzione, oltre che dalla qualità della droga, dalla dose e dalla frequenza con la quale la droga viene assunta. L’intensità e la durata della sintomatologia dipendono inoltre dalla via di somministrazione.

Il consumatore di cocaina per via inalatoria può rimanere anche alcune settimane senza assumerla rispetto al fumatore di crack o free-base che necessita di assunzioni assai più ferquenti. La cocaina fumata dà sensazioni forti e pertanto è assai più potente e nociva per l’organismo. Il potenziale di induzione alla dipendenza è elevatissimo e deriva dalla moltiplicazione degli effetti stupefacenti e stimolanti della cocaina che, nel caso venga fumata, agisce ancor più direttamente sulle terminazioni del Sistema Nervoso Centrale.

L’uso cronico di cocaina può produrre un fenomeno che è stato definito ‘tolleranza inversa’, ovvero l’uso cronico di cocaina anziché sviluppare un bisogno di aumento della dose per raggiungere gli stessi effetti, sviluppa una maggiore sensibilità alla sostanza, per cui la stessa dose può dar vita ad episodi di tipo psicotico.

L’uso di elevate dosi di cocaina, assunte con frequenza giornaliera, può essere causa di allucinosi o psicosi e sfociare in comportamenti apertamente aggressivi. I sintomi sono caratterizzati dalla presenza di deliri e allucinazioni visive, uditive, tattili ed olfattive che però il soggetto è in grado di criticare e riconoscere come elementi estranei. Lo stato di alterazione permane sino al momento in cui la cocaina scompare nel sangue, ma possono permanere disturbi psichiatrici (psicosi maniacodepressiva), comportamento stereotipato, ideazione paranoide, perdita di controllo degli impulsi, disorientamento sino a disturbi di tipo schizofrenico.

L’utilizzo prolungato crea una forte dipendenza psichica e fisica, che può manifestarsi con importanti crisi d’astinenza. Le manifestazioni neuropsichiatriche possono risultare in irritabilità, sindromi depressive, stati d’ansia, insonnia e paranoia.

L’uso cronico espone inoltre ad aumentato rischio di aterosclerosi, trombosi da aumento dell’aggregabilità piastrinica, infarto miocardico, ipertensione arteriosa e deficit del sistema immunitario. Può portare inoltre a disfunzione erettile con calo della libido e oligospermia.

La sospensione dell’uso di cocaina produce una vera e propria crisi di astinenza caratterizzata da ansia, depressione dell’umore, irritabilità, disturbi del sonno, astenia ma soprattutto ‘craving‘.

Fasi dell’assunzione
Le fasi classiche  che caratterizzano l’assunzione di cocaina, sono:
1. cocaine binge, o abbuffata, frenetica e costante (più frequentemente nelle ore notturne), ad esempio dalla sera al mattino a cui segue un periodo di breve ed intenso benessere ed eccitazione con aumento della vigilanza; la quantità dell’assunzione varia (generalmente da un grammo in su) a seconda dell’assuefazione del consumatore.
2. crash, l’esaurimento, che dura dalle nove ore ai quattro giorni, in cui il craving è generalmente ridotto; il soggetto è narcolettico (sonnolenza pesante) e iperfagico (affamato). Questa fase è caratterizzata da tristezza, apatia, difficoltà di attenzione e concentrazione, anoressia ed insonnia.
3. down, l’astinenza dura da una a dieci settimane; il soggetto è incapace di provare piacere, perde interessi, energie, è angosciato e generalmente insonne. Possono inoltre manifestarsi sospettosità, paranoia, allucinazioni ed insonnia. E’ qui generalmente che si ha la ricaduta, e quindi l’inizio di un nuovo binge.
4. estinzione; è la fase “cronica”, in cui il desiderio di cocaina, dura a lungo, senza necessariamente essere accompagnato da una ricaduta. Durante questo periodo, alcuni eventi scatenanti, richiamanti la cocaina o il contesto in cui l’assuntore ne faceva uso (una polvere bianca, parole o scritte del tipo “neve”, persone o contesti legati al periodo d’assunzione della sostanza, ecc.) sono frequentemente causa di ricaduta nell’uso.

(...omissis...)

copia integrale del testo si può trovare al seguente link:

http://normalarea.com/droghe/le-sostanze/cocaina/

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)