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La dipendenza emotiva e l’uso di sostanze

La dipendenza emotiva e l’uso di sostanze

La dipendenza emotiva e l’uso di sostanze

 

 

 

E’ nota la stretta relazione tra una dipendenza oggettuale conflittuale e l’uso di sostanze stupefacenti. Il dilemma dello sviluppo è proprio la capacità di interiorizzare e contemporaneamente di differenziarsi dagli altri: si è sempre coinvolti, sin dalla nascita, su come essere se stessi, nutrirsi appoggiandosi agli altri e contemporaneamente porsi tra gli altri differenziandosi.


La dipendenza è qualcosa di relativo, è una specie di potenzialità che tutti abbiamo. La paura della dipendenza è un sentimento fondamentale negli adolescenti. Più il desiderio e il bisogno dell'altro sono grandi, più la dipendenza è temuta dagli adolescenti e vissuta come minacciosa per la propria identità.


"La dipendenza rispetto agli oggetti esterni (figure genitoriali ecc.) può variare a seconda dei periodi di vita e delle circostanze e deriva dall'equilibrio tra narcisismo e desiderio-bisogno dell'oggetto. Se il bisogno dell'oggetto e l'eccitamento provocati dalla relazione d'oggetto, nel momento in cui si attualizza un rapporto concreto, mette in crisi l'equilibrio dell'assetto narcisistico, una delle modalità di risposta può essere l'agito, per ridurre la tensione, per fuggire dall'ansia e dalla depressione. L’ utilizzo di sostanze stupefacenti può essere un modo per sedare il conflitto inerente la relazione ambivalente con l’oggetto". (P.Jeammet 1992).
Per un adolescente fragile, la ferita narcisistica può essere proprio il sentimento di dipendenza conflittuale dall’oggetto esterno, che rinvia a quella non risolta nei confronti degli oggetti genitoriali.


La droga, il cibo, il bere possono diventare un mezzo per padroneggiare gli scambi tra sé e l'oggetto e stabilire distanze tollerabili.
Adolescenti che hanno scarsa fiducia nelle proprie capacità e possibilità e non si sentono in grado di rispondere alle richieste esterne possono soffrire cronicamente di disforia e tensione emotiva, che possono esercitare effetti negativi sia a livello cognitivo sia nelle relazioni interpersonali. Questi ragazzi possono ricorrere all'uso di sostanze per migliorare le loro performances in campo scolastico, lavorativo, sportivo e ricreativo.


"L’utilizzo di una droga rimanda sempre ad un assetto perverso perchè viene individuato un oggetto sostitutivo: questo oggetto deve essere sempre presente, sempre disponibile e quindi proteggere dalle angosce di separazione, ma non può essere interiorizzato. Esso resta in superficie, procurando sensazioni, non emozioni" (Jeammet, 1992).

In tutti i pazienti che fanno uso di sostanze abbiamo evidenziato una condizione di vulnerabilità narcisistica, che i parenti e l'entourage tendono a descrivere come permalosità esagerata, associata a vissuti di vergogna, umiliazione e mortificazione, più che di colpa, legati anche ad aspettative disattese, proprie e dell'ambiente.
Marcata in tutti è l’ansia da prestazione.

 

 

Dipendenza emotiva e contratto terapeutico

L'incontro terapeutico può offrire agli adolescenti invischiati in un rapporto di dipendenza patologico con l’altro, l'occasione di una nuova relazione, purchè questa si strutturi nel rispetto di una grande vulnerabilità narcisistica e purchè tenga nel dovuto conto la richiesta di aiuto spesso ambivalente dei ragazzi: l’adolescente chiede un aiuto psicologico e contemporaneamente lo nega.
La psicoterapia può essere lo strumento che consente di riattivare e favorire uno scambio relazionale, vissuto come meno pericoloso di quello che gli adolescenti vivono con i propri genitori per un coinvolgimento eccessivamente conflittuale. 

Alcuni dati sull’abuso di sostanze

L’alcool è la sostanza più comune di abuso negli adolescenti che predispone all’uso di altre sostanze. La marjuana è la più diffusa sostanza illecita usata tra gli adolescenti della scuola media superiore.

 

Patogenesi dell’abuso di sostanze

Il modello multifattoriale per comprendere, nella sua complessità, il passaggio dall'uso occasionale alla dipendenza da sostanze, include i seguenti 3 fattori fondamentali (Zinberg, 1985; Serpelloni e Gerra, 2003):
-Caratteristiche del soggetto (congenite ed acquisite)
-Fattori ambientali (che possono incentivare e rendere disponibile il consumo di droga) 
-Caratteristiche farmacologiche della sostanza 

 

Dati epidemiologici sull'abuso di sostanze in adolescenza

Negli USA l'80% dei giovani al di sotto dei 18 anni ha provato alcolici (Johnston et al., 2001).
L'8% circa dei giovani al di sotto dei 18 anni in USA ha fatto uso di cocaina (Galanter e Kleber, 2004).
Aumenta inoltre la tendenza al poliabuso a causa della scarsa percezione e sottovalutazione del rischio dell'uso di droghe a scopo ricreazionale.
Si può osservare un incremento del consumo di MDMA nell'ultima decade. Il 5% dei 16enni e l'8% dei 18enni ha fatto uso di MDMA in USA (Sadock et al. 2007). 
Vi è inoltre un incremento della prevalenza delle "club drugs": GHB (prevalenza 1,6% nei 18enni in USA), ketamina (2,5%), flunitrazepam (1%). 


Negli adolescenti si verifica un maggior uso di sostanze inalanti (colla, benzina, aerosol) rispetto agli adulti. Il 17,6% dei 18enni in USA ha fatto uso di inalanti (lo 0,2% ne fa un uso giornaliero). 
Riguardo all’eroina, si è verificata una diminuzione dell’uso per via e.v. nell'ultimo decennio, ma un aumento del consumo per via inalatoria (senza il rito stigmatizzato del "buco") (Gerra et al., 2006). 

 

(...omissis...)

copia integrale del testo si può trovare al seguente link:



http://www.psychiatryonline.it/node/2358

 

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)