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La gestione dei farmaci sostitutivi nei pazienti dipendenti da oppiacei

La gestione dei farmaci sostitutivi nei pazienti dipendenti da oppiacei

LA GESTIONE DEI FARMACI OPPIOIDI SOSTITUTIVI NEI PAZIENTI DIPENDENTI DA OPPIACEI IN CARICO AI SERD IN EMERGENZA COVID

I pazienti dei SerD rappresentano una fetta di popolazione “vulnerabile” anche rispetto al rischio di contrarre e diffondere l’infezione COVID 19 con conseguenti gravissime ricadute sulla salute pubblica.

Le peculiarità che rendono questi soggetti “ad alto rischio” di contatto e diffusione del COVID 19 possono essere così schematizzate:

  • immunocompromissione per le gravi patologie croniche di cui sono portatori, quasi sempre correlate come conseguenza della dipendenza, che aumenta il rischio di contagio e di evoluzione sfavorevole,
  • rischio di overdose, che può aumentare per i consumatori di droghe che contraggono il virus (gli oppiacei ad uso iniettivo come l’eroina, sono potenti depressori cardio-respiratori),
  • la condivisione di strumenti per l’assunzione delle droghe con conseguente incremento del rischio di contrarre infezioni,
  • la condivisione di ambienti promiscui ed affollati, il che aumenta il rischio di esposizione al virus.

La riorganizzazione dei SerD ha dovuto tener conto in tempi rapidi di un modulo di funzionamento dei Servizi per fare in modo che diventassero operativamente efficienti nel garantire efficacia degli interventi durante la pandemia.

Le misure intraprese sono state:
– allungare i tempi di consegna dei farmaci
– attivare prescrizioni di farmaci oppioidi sostitutivi più lunghe (fino a 3 mesi)
– autorizzare affidamenti più lunghi delle terapie in autogestione.

Dalle prime valutazioni rispetto alla quantità di farmaci sostitutivi prescritti in questi ultimi tre mesi emergono alcune considerazioni di importante interesse clinico-gestionale:

  • la necessità di un monitoraggio tossicologico regolare, in matrice Keratinica, come screening (esame di 1° livello) dell’andamento clinico-tossicologico della tossicodipendenza, sia rispetto all’uso di sostanze sia per la verifica di una adeguata e corretta assunzione a domicilio delle terapie sostitutive
  • l’osservazione di un incremento di seconde somministrazioni/prescrizioni integrative.

L’abuso delle terapie affidate potrebbe correlarsi a due ordini di fattori differenti:

  • l’incremento dei fenomeni di diversione delle terapie ritirate in affidamento dai pazienti possono aver portato a perturbazioni dei mercati della droga e a una diminuzione dell’offerta di sostanze illecite.
  • dall’osservazione degli aumenti di dosaggio di farmaco oppioide, può essere ipotizzata la possibilità che in questi casi, l’aumentato fabbisogno di farmaci possa correlarsi ad una sorta di “automedicazione” rispetto allo stress da isolamento sociale forzato.



(...omissis...)

copia integrale del testo si può trovare al seguente link:

http://www.cesda.net/?p=17618

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.cufrad.it)