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La dipendenza da smartphone dei genitori, raccontata dai figli

La dipendenza da smartphone dei genitori, raccontata dai figli

‘Predicano bene e razzolano male’: la dipendenza da smartphone dei genitori, raccontata dai figli

Si fa presto a colpevolizzare gli adolescenti per la loro dipendenza dallo smartphone. Ricordando i bei tempi passati di una certa educazione, molti genitori cinquantenni puntano velocemente il dito su Internet e la tecnologia, rei di aver reso schiave un paio di generazioni.

Dimenticandosi, per esempio, di cosa sia stata per la loro giovinezza la televisione, ed evitando accuratamente di ragionare sul proprio rapporto con lo smartphone. Guardare alle proprie abitudini è la prima regola che gli specialisti consigliano ai genitori: il consiglio di non fumare di fronte ai figli, per esempio, può valere anche per l’uso dello smartphone a tavola.

Ci mette una pezza il Pew Research Center che, per una volta, pubblica una ricerca svolta negli Usa in cui all’interno del campione di intervistati figurano sia i genitori sia i figli (743 ragazzi tra i 13 e i 17 anni e circa mille genitori). E, soprattutto, in cui i figli rispondono a domande sulla dipendenza loro e dei loro genitori.

Talis pater, talis filius

Ne risulta che l’ipnosi da schermo colpisce in egual misura tutta la famiglia. Il 51% dei ragazzi intervistati dichiara che i loro genitori sono distratti dallo smartphone durante un dialogo con loro, e il 14% sostiene che ciò succede spesso.

Da notare che la maggioranza dei ragazzi si rende perfettamente conto della propria dipendenza, infatti il 54% ne è preoccupato. Il 52% ha adottato misure restrittive nella navigazione, ma anche nell’uso dei social e dei videogiochi.

Ma non si può dire lo stesso per i genitori: solo il 36% afferma di passare “troppo” tempo di fronte allo smartphone e solo il 23% ritiene preoccupante il tempo passato sui social. Complessivamente, il 55% dei genitori ritiene di trascorrere la giusta quantità di tempo davanti allo smartphone. E, continuando il confronto, il 15% degli adulti dichiara che lo smartphone li distrae al lavoro mentre ciò varrebbe per appena l’8% degli studenti a scuola.

Ulteriore elemento a conferma che il livello di consapevolezza non è quanto ci si aspetterebbe, ovvero maggiore per gli adulti, riguarda l’ansia da risposta.

(...omissis...)

copia integrale del testo si può trovare al seguente link: https://it.businessinsider.com/predicare-bene-e-razzolare-male-la-dipendenza-da-smartphone-dei-genitori-raccontata-dai-figli/

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.cufrad.it)