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Gioco d’azzardo e usura: in Lazio e Campania il 10% dei soggetti a rischio Gap finisce nella rete dell’usura

Gioco d’azzardo e usura: in Lazio e Campania il 10% dei soggetti a rischio Gap finisce nella rete dell’usura

Gioco d’azzardo e usura. In Lazio e Campania il 10% dei soggetti a rischio Gap finisce nella rete dell’usura

 

“Anche la ludopatia tra le cause della crisi imprenditoriale: le nuove frontiere dell’usura”. E’ il titolo della tavola rotonda che si è svolta il 26 luglio presso l’Auditorium della Giunta Regionale della Campania a Napoli. I lavori, dopo i saluti del prefetto di Napoli Gerarda Pantalone, sono stati introdotti dal commissario antiracket ed antiusura Santi Giuffrè.

Il gioco d’azzardo patologico è causa di notevole disagio sociale e di interferenza della criminalità organizzata, anche nella fase di gestione dell’accesso all’usura. Nel corso dell’incontro è stata presentato uno studio conoscitivo sui danni sociali provocati dai fenomeni dell’estorsione e dell’usura e sulla gravità dei loro riflessi. L’attività di analisi è stata focalizzata sulla verifica dell’incidenza del fenomeno con particolare riferimento alle popolazioni di Lazio e Campania.

Ai lavori sono intervenuti anche il commissario di Governo al settore sanitario della regione Campania Polimeni, il procuratore aggiunto presso il tribunale di Napoli Luigi Frunzio, il procuratore presso il tribunale di Benevento Giovanni Conzo ed esperti della materia e del settore sanitario.

 

LO STUDIO – Lo studio volto ad indagare la relazione tra Gioco d’Azzardo Patologico ed Usura, in due regioni del centro Italia, Lazio e Campania.

Dalla somministrazione del questionario è emerso come, potendo fornire risposte multiple, e quindi con una percentuale complessiva superiore al 100%, su un dato assoluto riferito a 941 soggetti trattati in diagnosi GAP nelle regioni Lazio e Campania dal 2014 al maggio 2016, solamente il 3,36% afferma di non aver mai avuto problemi finanziari conseguenti al gioco d’azzardo.

Il 43,60% del campione riferisce omessi e ritardati pagamenti, il 40,53% ha fatto ricorso a prestiti in famiglia mentre il 34,29% ha fatto ricorso a prestiti legali. Il dato relativo ai piccoli furti è pari al 9,84% e quello riferito al ricorso al prestito illegale costituisce l’9,10% del campione. Un momento successivo della ricerca ha spostato il fulcro d’interesse sulla correlazione tra soggetti considerati a rischio usura, tra quelli in trattamento GAP nella regione Lazio e nella regione Campania la cui percentuale complessiva del 21,57% (per un numero di 203) è di poco superiore al 20,93% pari al numero di soggetti dediti a piccoli furti (93) e che fanno ricorso a prestiti illegali (86), e quelli che si sono dichiarati effettivamente vittime di usura, pari a 18, ovvero l’1,91%.

In sintesi il 10% per cento dei soggetti a rischio finisce poi per essere vittima dell’usura, percentuale che, dalle risultanze della statistica, parrebbe avvicinarsi al segmento inferiore della forbice media nazionale, dove il dato oscilla dall’ 1,57% fino al 3,9%.

Di particolare importanza per la ricerca è il dato relativo alle professioni dei soggetti usurati, laddove il 17,64% è riconducibile ad imprenditori e commercianti ed altri, a fronte del 41,18% di dipendenti, al 23,53% di disoccupati e al 17,65% di liberi professionisti. Da ultimo, a conclusione dell’analisi, il dato del 3,40% sul complessivo di 941 soggetti GAP, che ha confessato la partecipazione ad attività criminali per risolvere problemi relativi al gioco, quasi il doppio dei soggetti che si sono dichiarati vittime di usura.

 

(...omissis...)

copia integrale del testo si può trovare al seguente link:

http://www.pressgiochi.it/gioco-dazzardo-e-usura-in-lazio-e-campania-il-10-dei-soggetti-a-rischio-gap-finisce-nella-rete-dellusura/22545

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)