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Ludopatia, Giocatori Anonimi: Chiedete aiuto senza paura

Ludopatia, Giocatori Anonimi: Chiedete aiuto senza paura

LUDOPATIA, GIOCATORI ANONIMI: CHIEDETE AIUTO SENZA PAURA


Sconti Irap per chi toglie le slot machine da bar ed esercizi. La Giunta regionale della Toscana ha confermato il mezzo punto di riduzione e l'aliquota al 3,4 per quegli operatori commerciali che si schierano contro le ludopatie. Non a chiacchiere, ma ponendo in essere gesti concreti. Sempre secondo il governo regionale avrà una aliquota maggiorata di 0,3 punti chi decide di tenerle.


La ludopatia, ossia la dipendenza da gioco, è una malattia che colpisce gravemente 800.000 italiani (il doppio esatto dei tossicodipendenti censiti) ma che investe una platea allargata di 2 milioni di giocatori incalliti. La patologia si accanisce soprattutto contro i più vulnerabili: giovani, disoccupati, pensionati. Secondo un’analisi del Codacons il 50% dei disoccupati italiani presenta forme più o meno gravi di ludopatia. Colpiti il 25% delle casalinghe e il 17% dei pensionati. Allarmante la percentuale di giovani che sviluppa dipendenza da gioco: in Italia la quota è salita al 17%. 


Le pagine di cronaca dei giornali locali, purtroppo, sono piene di casi originati dalla dipendenza da gioco. Ecco il motivo per il quale si intensificano le iniziative volte a sensibilizzare e formare, sopratutto i giovani, al gioco consapevole.  L’insorgere della patologia (riconosciuta in quanto tale solamente con il decreto Sanità Balduzzi del novembre 2012) è dovuto a una serie di premesse biologiche e/o sociali che conducono il soggetto malato alla costante ricerca di un’eccitazione e di un appagamento fittizi all’interno di una “realtà irreale” che è perversa, fallace e potenzialmente molto pericolosa. In questo senso la ludopatia è considerata una vera e propria dipendenza, al pari di quella da alcol o da droghe. 


Per cercare di aiutare le vittime ad uscire da questo vortice sono attivi anche in italia i "Giocatori Anonimi". Si tratta di una associazione di uomini e donne che mettono in comune la loro esperienza, forza e speranza al fine di risolvere il loro problema comune e aiutare altri a recuperarsi dal gioco compulsivo. L’unico requisito per divenirne membri è il desiderio di smettere di giocare. Ne abbiamo parlato con Fabio del Gruppo di Modena e referente per i rapporti con i mass media.


Quale è il vostro primo approccio nei confronti del giocatore?

"Il nostro è un percorso di accompagnamento. Chi è davvero intenzionato a smettere di giocare telefona al numero che si trova sul sito (telefono 3381271215) oppure manda una email a  [email protected]. Il telefonista lo mette in contatto con il gruppo di auto-aiuto più vicino.


E poi?

Al primo incontro due soci spiegano il funzionamento del gruppo di autoaiuto e sottopongono la persona interessata ad un questionario per capire il profilo del giocatore. Da lì inizia un percorso che è comunitario.


Cosa vuol dire?

Nell'associazione siamo solo giocatori; non può entrare nessuno altro per garantire l'anonimato. I gruppi, ovviamente,  sono frequentati da persone appartenenti a vari ceti sociali. Questa patologia colpisce tutti. Non c'è alcuna distinzione.


(...omissis...)


Paolo Fruncillo


copia integrale del testo si può trovare al seguente link:
http://www.ladiscussione.com/societa/item/87726-ludopatia,-giocatori-anonimi-chiedete-aiuto-senza-paura.html


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)