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Ludopatia online: come sta l’Italia?

Ludopatia online: come sta l’Italia?
 
 

La ludopatia, per definizione la dipendenza dal gioco, è considerato da molti uno dei mali del terzo millennio. Nella classifica delle dipendenze in Italia, la ludopatia occupa l’ottavo posto ed è tra quelle che causano meno o addirittura nessuna morte. Eppure, per spazio concesso dai media, la ludopatia occupa il primo posto, davanti a tutte le altre dipendenze, anche quelle che secondo gli ultimi dati causano il maggior numero di morti, ossia fumo, droghe e alcol. Comunque sia, siamo di fronte ad una questione seria che va affrontata con il massimo del raziocinio.

Per rendere meglio l’idea del fenomeno, basti pensare che in Italia si spendono pro-capite 1.500 euro l’anno per il gioco, mentre per la cultura, ad esempio, solo 60. È quanto emerge da un’infografica pubblicata dall’edizione online de L’Espresso, che a febbraio del 2017 ha fatto il punto sulla spesa annua pro-capite nel gioco d’azzardo. Le nuove tecnologie, tra l’altro, stanno spostando il fenomeno anche su Internet: cresce infatti il numero di individui che soffrono di dipendenza inconsapevole dal gioco online. Addirittura, secondo i dati del 2016, il gioco d’azzardo online è diventato la seconda causa del gioco patologico in generale, dietro solo alle slot machine “terrestri”.

A preoccupare maggiormente - scrive Filippo Romano - è il fatto che ad ingrossare le fila dei dipendenti dal gioco ci siano sempre più giovani, addirittura meno che ventenni. Il giocatore d’azzardo online, infatti, ha in media tra i 18 e i 25 anni, è generalmente uomo ed ha una formazione universitaria. Per svilupparsi, inoltre, la patologia impiega circa 1,5 – 2 anni, un lasso di tempo breve se si pensa che per sviluppare la dipendenza dal gioco tradizionale si impiegano tra i 6 e gli 8 anni. Secondo i dati dello scorso anno, le slot machine online rappresentano il casinò game preferito dagli utenti con il 16% del mercato globale. È anche per questo che diversi specialisti additano le macchinette come i principali imputati per lo sviluppo di comportamenti compulsivi.

Le slot machine hanno un meccanismo di gioco che si basa sul cosiddetto rinforzo intermittente, ovvero, il rafforzamento del comportamento avviene occasionalmente e non ogni volta che si produce. In pratica, anche se il giocatore compulsivo perde per un certo numero di partite, arriverà sempre la giocata buona che lo farà vincere ripagandolo delle giocate negative. In realtà, il risarcimento non è completo, perché il numero di partite perdenti sono quelle che pesano maggiormente su bilancio del giocatore, ma il continuo sali-scendi rende il gioco appunto più coinvolgente. Il ragionamento che molti giocatori compulsivi fanno, in sostanza, è quello che anche se ora è in perdita, tra qualche partita arriverà sicuramente una vincita. In realtà, il banco vince sempre, soprattutto nel caso delle slot machine.

(...omissis...)

copia integrale del testo si può trovare al seguente link: https://www.maremmanews.it/index.php/costume-e-societa/49665-ludopatia-online-come-sta-l-italia-preoccupano-i-dati-sui-maggiorenni-tra-i-18-e-i-24-anni

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)