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Il 22% degli studenti delle superiori malati di videogiochi e webmania

Il 22% degli studenti delle superiori malati di videogiochi e webmania

 

Il 22% degli studenti delle superiori “malati” di videogiochi e webmania

Quasi un giovane uno su quattro è patologico

Dalle conclusioni emerse, risulta che il 22,1% dei giovani che frequentano le scuole superiori, senza differenze di genere, ha un rapporto patologico con il Web.

Pubblicato sulla rivista “Frontiers in Psychiatry”, lo studio ha coinvolto 996 ragazzi (240 maschi e 756 femmine, età media 16 anni).

 

“Tale fenomeno – ha detto il dottor Marco Di Nicola, che ha condotto lo studio – è stato valutato con un’intervista e test specifici che esplorano l’impatto dell’uso di Internet sulla quotidianità (scuola, lavoro, rapporti familiari, relazioni interpersonali, durata e qualità del sonno, etc.) e il disagio provato dai giovani quando non possono accedere al Web come vorrebbero. Si tratta di un comportamento altamente disadattivo, anche se non si può parlare ancora di una vera e propria ‘dipendenza’”.

Un giovane ogni dieci è dipendente

Si può parlare, invece, di dipendenze comportamentali per il 9,7% di adolescenti a causa della loro tendenza al gioco su internet: sono soprattutto maschi ed hanno modalità di gioco problematiche, con elevato rischio di sviluppare una condizione di gioco d’azzardo patologico.

È scontato che questo modo di vivere giovanile ha ripercussioni negative sul rendimento scolastico: “più grave è la problematica del ragazzo, peggiore è il suo rendimento”, ha detto Di Nicola.

La conclusione guarda al futuro, pure questo ad alto rischio comportamentale: “l’uso problematico di Internet e del gioco, prevalentemente online” è direttamente proporzionate “all’incremento del rischio di sviluppare in età adulta dipendenze patologiche e disturbi psichici”, ha spiegato Luigi Janiri, coordinatore del progetto.

Il caso del quindicenne dipendente da videogiochi

A proposito di eccessi o usi deviati del web, nei giorni scorsi un ragazzo affetto da una grave dipendenza dai videogiochi, anche on line, è stato affidato ad una comunità per minori: è accaduto a Crema, a seguito dell’intervento degli agenti del commissariato cittadino che da tempo monitoravano la delicata situazione, sua e della famiglia, che è seguita dai servizi sociali.

I genitori, ha spiegato l’Ansa, sono separati da anni: la madre è tossicodipendente e ha precedenti penali. La figlia è scappata di casa col fidanzato, quando non aveva ancora raggiunto la maggiore età ed è stata a sua volta affidata a una comunità.

L’altro figlio, il quindicenne finito in comunità – dove sarà seguito anche dall’autorità giudiziaria e dai servizi sociali – ha difficoltà d’apprendimento a scuola, ma nel corso degli anni è risultato sempre più “schiavo della consolle e pertanto vittima di una dipendenza da videogiochi da cui non riesce a liberarsi”.

Gli psicologi hanno rilevato che il gioco ossessivo costituisce per il ragazzo un mezzo di fuga dalla realtà. Tra l’altro la madre non si preoccupava di assolvere l’obbligo scolastico del figlio che era assente per lunghi periodi e passava buona parte della giornata davanti alla televisione o al computer.

Il primo tentativo a vuoto

Un primo tentativo di aiutare il giovane era stato compiuto lo scorso novembre, ma non era andato a buon fine. In quell’ occasione, nonostante il decreto del Tribunale per i minorenni di Brescia prevedesse la collocazione del giovane in una comunità di recupero, non era stata data esecuzione al provvedimento perché la madre si era fermamente opposta, coinvolgendo legali e mass media in sua difesa.

 

(...omissis...)

copia integrale del testo si può trovare al seguente link:

https://www.tecnicadellascuola.it/il-22-degli-studenti-delle-superiori-malati-di-videogiochi-e-webmania-a-crema-giovane-in-comunita

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.cufrad.it)