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Schiavi dei social: ansia da 'like' e legami solo virtuali

Schiavi dei social: ansia da 'like' e legami solo virtuali

 

 

Schiavi dei social: ansia da 'like' e legami solo virtuali

Continua il nostro viaggio per cercare di capire se stiamo allevando generazioni di "dementi digitali"

Non stupisce che il 57% degli adolescenti americani, secondo uno studio del Pew Research Center, abbia stretto da una a sei amicizie puramente digitali, con persone mai viste nella realtà. Molti di questi legami restano confinati nel virtuale e solo nel 20% dei casi avviene un incontro nel mondo fisico. Anzi, il faccia a faccia, è diventato quasi una scelta residuale: il 55% degli adolescenti spedisce messaggi ai coetanei ogni giorno, ma solo uno su quattro opta per un quotidiano vis-à-vis.


«I social network – avverte lo psichiatra Himanshu Tyagi – offrono grandi benefici relazionali, ma rimangono potenzialmente un azzardo. L’online è un mondo dove tutto cambia con rapidità, dove le relazioni sono a portata di clic, dove puoi cancellare il tuo profilo se non ti piace e scambiare, in assoluta segretezza, un’identità non gradita con una più apprezzata. Le persone che usano il passo veloce della socializzazione digitale alla lunga possono trovare il mondo reale noioso e privo di stimoli».


Ma c’è anche chi non la pensa così. Per lo psicologo inglese Graham Jones i rischi non sono poi così grandi. «Ogni nuova generazione – fa notare – ha un’esperienza del mondo differente. Le persone che sono più attive su Facebook, lo sono anche nella vita reale. Il web è un’estensione di quello che fanno già».
 
RESTA il fatto che la pressione per diventare o rimanere popolari online sia altissima. Secondo il Pew Research Center, il 39% dei teenager ha l’ansia di pubblicare foto, video o commenti che ricevano un certo numero di ‘Mi piace’, perché la qualità di una persona, nel mondo 2.0, si misura anche dall’influenza digitale. Se poi si scopre che il 68% degli adolescenti riceve un ampio supporto digitale durante i momenti più difficili, il cocktail esplosivo è praticamente servito: molti ragazzi fingono di essere protagonisti di eventi spiacevoli pur di raggranellare qualche like in più. E c’è chi arriva a sacrificare, come riporta un articolo dello New Statesman, l’intera famiglia sull’altare della celebrità. «Potete darmi cinque ‘Mi piace’, visto che la mia nonna è morta?», scrive ad esempio una ragazza tra gli 8 e i 10 anni sotto il video di una webstar.

 

(...omissis...)

copia integrale del testo si può trovare al seguente link:

http://www.quotidiano.net/cronaca/social-network-1.3032576

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)