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Shopping compulsivo: i consigli per uscire dal tunnel

Shopping compulsivo: i consigli per uscire dal tunnel

Shopping compulsivo: i consigli per uscire dal tunnel

Gli esperti l’hanno definita Sindrome da shopping compulsivo, accostandola ad altre forme di dipendenza. I numeri, già preoccupanti, hanno cominciato a crescere in modo esponenziale di pari passo con l’esplosione del commercio online. Questa patologia colpisce il 6% della popolazione italiana, nel 75% dei casi di sesso femminile. Ecco come uscire dal tunnel seguendo alcuni consigli pratici

di Daniela Uva

Passare davanti a una vetrina e provare un desiderio irrefrenabile, quasi un bisogno fisico insopprimibile, di entrare e acquistare. Non si tratta del fisiologico desiderio di regalarsi qualcosa di nuovo, ma di una vera e propria patologia. Gli esperti l’hanno definita Sindrome da shopping compulsivo, accostandola ad altre forme di dipendenza. I numeri, già preoccupanti, hanno cominciato a crescere in modo esponenziale di pari passo con l’esplosione del commercio online. Perché oggi cadere nella trappola dell’acquisto patologico è molto più semplice: basta navigare in Rete e acquistare qualunque oggetto, con pochi click. Secondo una recente indagine, a esserne colpito è circa il 6% della popolazione italiana, nel 75% dei casi di sesso femminile. Questa sindrome è ormai accostata a una vera e propria malattia perché porta a mettere in atto comportamenti che, pur essendo ritenuti sbagliati e pericolosi, prendono il sopravvento su qualunque forma di razionalità. Questa patologia colpisce prevalentemente le donne. Secondo gli specialisti, all’origine del problema c’è un costante bisogno di gratificazione emotiva, che viene riversato nell’acquisto spasmodico. “Esiste una malattia legata allo shopping ed è identificata dall’incapacità di scegliere di non comprare" spiega Michele Cucchi, direttore sanitario del centro medico Santagostino di Milano. "Le persone che soffrono di questo disagio non possono fare a meno di acquistare. Seppur reputino il comportamento del tutto disfunzionale, alla fine non riescono a sottrarsi”.

RICONOSCERE QUESTO PROBLEMA NON È FACILE
Spesso è, infatti, estremamente complicato distinguere l’acquisto patologico da quello “fisiologico”. Per questo molto spesso la diagnosi arriva quando è troppo tardi e il disturbo ha già cominciato a manifestarsi. Eppure esistono alcune caratteristiche che contraddistinguono le compere effettuate durante le crisi di shopping compulsivo. Immancabile è la tendenza a comprare soprattutto oggetti inutili e non indispensabili che, frequentemente, non si collegano ai gusti dell’acquirente, che sono spesso al di sopra delle proprie finanze e che spesso sono varianti di una stessa categoria di prodotto. E così se le donne sembrano più predisposte a comprare vestiti, gli uomini esagerano sul fronte automobili e gadget tecnologici di ultima generazione.

USCIRE DAL TUNNEL È POSSIBILE
In Italia non esiste un centro di recupero ad hoc, ma è possibile rivolgersi a numerosi psicoterapeuti specializzati nella cura delle dipendenze. Nel frattempo in Norvegia è stato messo a punto un test per diagnosticare questa patologia. Il merito è di un team di ricercatori dell’università di Bergen, che hanno creato la Bergen shopping addiction scale. Ovvero uno strumento grazie al quale psicologi e operatori sanitari possono individuare i casi in cui l'amore per gli acquisti si trasforma in patologia. La scala prevede di dare una risposta a sette affermazioni, a ognuna delle quali va assegnato un numero da 0 (completamente in disaccordo) a 4 (completamente d'accordo). I risultati dello studio indicano che assegnare 3 o 4 ad almeno 4 delle domande assicura una diagnosi di dipendenza. Ecco allora i quesiti: Pensi allo shopping ogni momento? Fai shopping per cambiare il tuo umore? Fai così tanto shopping che questo ha un effetto negativo sui tuoi impegni? Ti sembra di dover comprare sempre più oggetti per avere la stessa soddisfazione di una volta? Hai deciso di fare meno shopping, ma non ci riesci? Sei a disagio se per qualche motivo non riesce a fare shopping? Fai talmente tanto shopping che questo ha compromesso il tuo benessere?

Esistono però anche dei metodi fai da te per affrontare la dipendenza in modo positivo. Eccoli:
1. Piccoli momenti. Può essere utile imparare a gratificarsi sempre nelle giornate, concedendosi piccole coccole in varie forme. Questo aiuta a ritrovare un equilibrio con una parte di noi che esiste e va rispettata e, soprattutto, ascoltata.

2. Risposte. “Bisogna porsi sempre la domanda: Le cose che faccio e che mi pesano potrei farle diversamente?” o “È proprio quello che voglio o è qualcosa che sto subendo?”. Esiste sempre una alternativa per fare cose che rendano felici.

3. Piacersi. Bisogna imparare a piacere a se stessi: non sentiamoci sbagliati perché non otteniamo ciò che gli status sociali ci impongono. Apprezziamoci anche con i nostri difetti.

4. Paure. Mai evitare le paure ma guardarle dritte negli occhi: questo fa sentire molto più forti.

5. Compagnia. Uscire sempre in compagnia. Va bene una persona di famiglia o un amico, l’importante è non passare davanti a una vetrina completamente soli.

6. Soldi. Quando si esce per acquistare qualcosa è bene portare con sé la quantità di denaro necessaria, lasciando a casa bancomat o carta di credito. In questo modo è più facile allontanare le tentazioni.

7. Internet. Se il problema sono gli acquisti effettuati in Rete, l’ideale è rinunciare alla connessione per un po’ di tempo. Se questo non è possibile, è bene cercare di impegnare il proprio tempo in modo da non pensare allo shopping.

8. Budget. Molto utile può essere anche fissare un budget massimo di spesa al mese. Occorre leggere i propri estratti conto, consultare regolarmente i conti su Internet e gestire il denaro in modo da non oltrepassare mai il limite.

9. Domande. Ho davvero bisogno di questo nuovo rossetto? Avrò il coraggio di mettermi questi pantaloni? Ci sono altre spese che hanno la precedenza? Affitto, bollette del telefono? Queste sono alcune fra le domande da porsi prima di acquistare qualcosa.

10. Diario. Molto utile può essere anche tenere un diario degli acquisti da aggiornare scrupolosamente. E se ci si rende conto di aver comprato cose inutili, provare a capire perché.

11. Bilancio. Di tanto in tanto sarebbe bene aprire l’armadio e fare un bilancio. Per capire cosa si possiede e quante cose nuove ci sono entrate in un mese. Ma anche per valutare in che modo sarebbe stato possibile spendere meglio questi soldi.

(...omissis...)

copia integrale del testo si può trovare al seguente link: http://d.repubblica.it/moda/2017/03/10/news/shopping_compulsivo_come_guarire_psico_acquisti_sicuri_shopping_on_line-3428487/

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)